Titolo: Pomodori verdi fritti al Caffè di
Whistle Stop
Autore: Fannie Flagg
Prezzo: € 10,00 Brossura
Pagine: 363
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Collana: Narrativa
TRAMA
Vero e proprio caso editoriale, presenza stabile
nelle classifiche dei best seller americani per oltre nove mesi, Pomodori verdi
fritti al caffé di Whistle Stop è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno
scoperto e amato anche grazie all'omonimo fortunato film degli anni Novanta.
Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo
che non c'è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffé aperto in un'isolata
località dell'Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e
riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente. Un locale, il loro, che è punto
di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori,
poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che
coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia
che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro
avventure la fiducia e forza necessarie per affrontare le difficoltà
dell'esistenza.
LA MIA
RECENSIONE
Non so
perché, ma sono settimane che provo a fare la recensione di questo libro,
eppure non ci riesco mai, e non è per la mancanza di tempo, ma proprio perché
non riesco a trovare le parole per descrivere le fantastiche emozioni che mi ha
trasmesso (perché, fidatevi, questo libro una volta che lo avete letto vi
cambierà).
Partiamo
dall’inizio. Fino ad tre mesi non sapevo neanche dell’esistenza di questo testo
in quanto avevo visto solo il film (a dire il vero lo guardo ogni volta che lo
passano alla tv, credo sia arrivata l’ora di comprare il dvd) e posso dire che
già quest’ultimo è un capolavoro (se non l’avete visto, ne consiglio la
visione), pieno di poesia e di spunti per riflettere, ma il libro… Il libro è
qualcosa che ti entra dentro e non esce più.
Il racconto
è ambientato in diverse epoche: quella degli anni ottanta, in cui le protagoniste
assolute sono la graziosissima signora Ninny e l’insicura Evelyn, che ascolterà
la storia di Whistle Stop proprio dalle parole di Ninny, assaporandone ogni
minimo dettaglio e sapore,
e poi l’epoca degli anni trenta/quaranta che, grazie alla
Flagg ed alle sue minuziose descrizioni, sembra di rivivere alla perfezione. A volte, mi è sembrato che nella mia camera, le pareti della stanza si siano trasformate nella
stazione di Whistle Stop, e talvolta mi è sembrato di sentire il profumo dei pomodori
verdi fritti ed anche quello delle crostate appena sfornate perché quando ci si immerge nel racconto, sembra veramente
di far parte di quella grande famiglia, ché i personaggi ti entrano così
tanto nel cuore che ogni volta che dovevo chiudere il libro, provavo
una stretta dentro.
Vengono
trattati temi importanti, come il razzismo, l’eutanasia, la violenza sulle
donne e l’omosessualità. Poiché, come già scritto, il film è ambientato in parte anche negli
anni trenta/quaranta, è facile capire come la società dell’epoca facesse fatica
ad accettare le persone di colore; seppur in via di sviluppo, era ancora
piuttosto retrograda e non riusciva a percepire l’idea che non era il colore
della pelle a fare una persona. Vi riporto una citazione dal libro, detta dalla
grandiosa Idgie: “A volte mi domando che
cosa la gente usi al posto del cervello. Pensa a quei ragazzi: hanno paura di
sedersi a mangiare vicino a un negro, ma divorano le uova che escono dal culo
delle galline.” E come poterle dare torto? La cosa triste è che ancora oggi
c’è gente che fa certi tipi di ragionamento eppure è passato tanto di quel
tempo!
Veniamo poi
al tema dell’omosessualità. C’è da dire che nel film questo argomento è stato
proprio omesso (di che cosa aveva paura il regista?), quando invece poteva
essere inserito tranquillamente dato che le protagoniste di Whistle Stop (Idgie
e Ruth) sono una coppia. Per fortuna che esistono i libri! In tanti anni che ho
visto il film non mi sono mai accorta che queste due donne stessero insieme, in
quanto sembra che siano delle grandissime amiche, quasi sorelle, ma niente di
più. Il loro amore viene trattato con molta delicatezza, la Flagg tocca con la
punta delle dita le emozioni più profonde di queste due grandi donne dall’inizio
alla fine e coinvolge il lettore ad amarle ed a rispettarle affinché a tutti
sia chiaro che l’amore è amore a prescindere dai propri gusti sessuali.
Per quanto
riguarda i temi della violenza sulle donne e sull’eutanasia, vorrei non
sbilanciarmi troppo a parlarne ché altrimenti rischierei di fare spoiler dato
che dovrei citare alcune parti del racconto, la cosa certa è che entrambi sono
stati trattati con i dovuti riguardi, così come quelli descritti poc’anzi.
“Pomodori
verdi fritti” non è uno di quei romanzi che una volta chiusi si mettono nella
libreria e piano piano si dimenticano, no… “Pomodori verdi fritti” è uno di
quei libri che quando hai letto l’ultima pagina e girato l’ultima di copertina,
è come se avessi perso qualcosa di te, guadagnandoci comunque tanto perché come
già scritto ti dona qualcosa di speciale, ma quello che ti lascia è anche tanta
nostalgia. Sono pochi i libri che mi hanno fatto piangere e sono anche pochi i
libri che rileggerei, ma “Pomodori verdi fritti al Caffé di Whistle Stop” è
proprio uno di quelli.
Superfluo
dire che il mio consiglio è di leggerlo, ma fatelo in piccole dosi perché
veramente merita di essere gustato dall’inizio alla fine e magari procuratevi
anche qualche fazzoletto… ;)
Vi lascio
con questa citazione:
“A ripensarci, mi sembra che dopo la chiusura del Caffè il cuore della
città abbia semplicemente cessato di battere. E’ strano come un posto da nulla
come quello riuscisse a tenere unite tante persone. Se non altro ce ne andremo
con tanti ricordi, e soprattutto ce ne andremo insieme.”
Vi auguro una buona e fantastica
lettura.
A presto
Q.
VOTO
Ho preso l'ebook, spero di leggerlo presto, sembra davvero bello *-*
RispondiEliminaBellissimo a dir poco, se poi non hai visto il film parti anche avvantaggiata. :)
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