Titolo: Picnic ad Hanging Rock
Autore: Joan Lindsay
Prezzo: € 10,00 Brossura
Pagine: 296
Editore: Sellerio
Collana: La memoria
Trama
Hanging Rock, la roccia vulcanica che sorge
isolata e improvvisa nella macchia australiana a nord di Melbourne, fu davvero
teatro, nel 1900, dell'evento narrato in questo libro: la scomparsa mai
spiegata di due fanciulle e una matura insegnante di college seguita dalla
immediata rovina di tante esistenze a quelle vite collegate (o, usando la
stessa cifra del racconto: la vendetta della pietra nera su chi credeva di
forzarne la potenza e il mistero). Ma darne una lettura simbolica - pur nella
molteplicità di simboli, che nelle pagine si offrono e si ritraggono -, dei
rapporti segreti e numinosi tra il genere umano e la Madre terra, è fare
qualcosa che forse Joan Lindsay non si proponeva. «Se Picnic a Hanging Rock sia
realtà o fantasia, i lettori dovranno deciderlo per proprio conto. Poiché quel
fatidico picnic ebbe luogo nel 1900 e tutti i personaggi che compaiono nel
libro sono morti da molto tempo, la cosa pare non abbia importanza» scrive
l'autrice, accennando alla forte intenzione di consegnare alla memoria, non
tanto un fatto straordinario, denso di significati, ma un mito. Cioè a dire un
evento originario, vivente e da vivere al di là del tempo, presente come
modello e ammonizione. E in effetti, ciò che fu di Miranda, bella come un
cigno, di Marion, della signorina Greta McCraw e di tutte le persone connesse
aIl'Appleyard College possiede del mito l'incanto semplice e autosufficiente.
Di uno dei rarissimi miti moderni, venuto inevitabilmente dall'ultima terra che
l'uomo ha diviso con le viventi forze primordiali.
LA MIA RECENSIONE
Questa notte
ho finito di leggere due libri, il primo di cui parlerò è “Picnic ad Hanging
Rock”.
Il romanzo è
ambientato in Australia e parla di una scolaresca d’élite, del rinomato collegio Appleyard, situato a sud del continente australiano che
si reca a fare un picnic il giorno di San Valentino, sotto la roccia di Hanging
Rock; qui, tre ragazze ed un’insegnante, scompaiono improvvisamente senza
lasciare traccia alcuna (solo una di esse viene ritrovata).
La storia,
se sia reale o meno, lo deve decidere il lettore, difatti, proprio come ha
scritto la Lindsay: “Se Picnic a Hanging Rock sia realtà o fantasia, i lettori
dovranno deciderlo per conto proprio. Poiché quel fatidico picnic ebbe luogo
nell’anno 1900 e tutti i personaggi che compaiono nel libro sono morti da molto
tempo, la cosa pare non abbia importanza.”
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Una scena tratta dall'omonimo film del 1975 |
Il libro è
sicuramente uno di quelli che ti tiene incollato alle pagine finché non l’hai
finito, perché la voglia di sapere quello che è accaduto spinge, con avidità,
ad andare avanti foglio dopo foglio finché non si è svelato l’enigma. In alcuni
punti mi ha fatto venire alla memoria “The
blair witch project”, film uscito nel 1999,
ma forse per via delle atmosfere che si presentano, che sono a tratti surreali
e grottesche ma anche per via dell’ambientazione che un po’ me lo ha ricordato
(la boscaglia in particolar modo).
Sono andata a
fare alcune ricerche e sembra che un fatto simile sia accaduto (però non nel
1900) anche se l’autrice ha più volte rinnegato di essersi ispirata a fatti reali,
solo che non è mai stata creduta.
Il mistero che
avvolge ancora di più questa storia è che il libro fu pubblicato per una mossa
strategica dell’editore, senza il capitolo finale ma la Lindsay acconsentì a
questa cosa solo a patto che fosse stato divulgato per intero dopo la sua morte;
così, nel 1987 fu stampato, ma solo in Australia e in Gran Bretagna, un
libretto intitolato “The secret of Hanging Rock”,
che ora purtroppo è fuori
edizione (ma si può trovare on line a prezzi esageratissimi).
Sempre nelle
mie ricerche on line, mi sono imbattuta in QUESTO SITO INTERNET
dove, questo sant’uomo (Roberto Mengoni) ha trovato per
purissimo caso, in una biblioteca
comunale di Canberra il capitolo finale
di “Picnic ad Hanging Rock” quindi, se volete leggerlo, basta che clicchiate QUI. Io non ce l’ho fatta a resistere, volevo sapere che cosa aveva pensato per il
finale l’autrice, ma magari molti preferiscono rimanere con quest’aura di
mistero, quindi se non volete che vi sia svelato il destino delle giovani
studentesse, non leggetelo!
Una cosa che
mi permetto di dire, a riguardo del finale, è che esso è anche racchiuso nel
capitolo tre.
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Una scena tratta dall'omonimo film del 1975 |
Evidentemente,
quando fu deciso di togliere il diciottesimo capitolo, l’autore e la stessa
Lindsay hanno ben pensato di mettere degli indizi per il lettore, anche se in
maniera non così esplicita, difatti (una volta letto il diciottesimo capitolo)
ci vuole molta fantasia per poter presagire come si conclude realmente il
libro.
Quello che mi domando però è: per quale motivo, la casa editrice Sellerio, non ha pubblicato anche questo libriccino? Probabilmente rimarrà un mistero anche questo, come l'intera faccenda.
Mi auguro
che se intraprendiate questa lettura, essa sia di vostro gradimento. Io ovviamente consiglio di leggerlo
in quanto ha dei risvolti che inducono il lettore a stimolare la propria
immaginazione e la fantasia.
Buona
lettura.
Alla
prossima.