Titolo: La casa sopra i portici
Autore: Carlo Verdone
Prezzo: € 18,00
Pagine: 282, Rilegato
Editore: Bompiani
TRAMA
Carlo Verdone si racconta per la prima volta in un flusso di ricordi ricco, sorprendente, tenero ed esilarante. Si parte dalla giovinezza e dal vissuto nella mitica casa paterna, grande protagonista del libro: l'incontro con Vittorio De Sica, il rapporto con i genitori e i fratelli, gli scherzi (tanti, fulminanti), le prime esperienze sentimentali ma anche i drammi famigliari. E poi il cinema: i primi passi al Centro Sperimentale sotto la guida di Roberto Rossellini, la genesi dei film, i retroscena, gli aneddoti più inediti e divertenti, il rapporto con gli attori. Quindi le amicizie che hanno segnato la sua vita: Sergio Leone, Federico Fellini e Massimo Troisi. E senza tralasciare il grande amore di Carlo per la musica: i primi concerti di Beatles e Who, gli incontri con David Bowie, David Gilmour e Led Zeppelin. Un libro per scoprire un "privato" inedito e i molteplici aspetti di un regista, attore, autore che ha ammaliato, divertito, fatto riflettere generazioni di italiani. Un artista che - attraverso la sua trentennale carriera - ha tracciato un formidabile, lucido, disincantato e talvolta spietato ritratto del nostro paese
LA MIA RECENSIONE
Sono sempre
scettica quando un attore si diletta a scrivere un libro, per questo quando “La
casa sopra i portici” mi è stato regalato l’ho lasciato sullo scaffale per la
bellezza di cinque mesi e sarebbe rimasto lì anche di più se quella notte,
spinta dalla noia, non lo avessi aperto.
E’ stato un
vero boom! Avete presente una ventata di aria primaverile che vi arriva sul
volto all’improvviso? Beh, per me è stata la stessa cosa. Sì, penserete che
starò esagerando (d’altronde si tratta solo di un attore no?) però vi assicuro
che la sorpresa è stata tale che se avessi puntato dei soldi, avrei sicuramente
perso la scommessa.
Carlo
Verdone, in queste pagine, ci fa conoscere una parte di lui che probabilmente
non avremmo mai immaginato; personalmente non ho mai pensato che potesse essere
una persona così fragile (anche se magari in alcuni suoi film è evidente questa
fragilità), abituati a vederlo nelle vesti del coatto romano si dimentica che
dietro quella figura c’è anche un altro individuo, un individuo capace di non
dire solo “O famo strano?” ma anche: “quella casa non era solo un luogo fisico o un
semplice sfondo di eventi, bensì la protagonista della storia di una grande
famiglia”.
Verdone ci dona
le chiavi della sua vita che sin da bambino è parecchio movimentata; in queste pagine ho riso ed ho anche pianto,
soprattutto nella parte dove descrive il suo rapporto col grande Alberto Sordi
(una morte che all’epoca accusai, non importa se una persona si conosca o meno,
l’importante sono le emozioni che essa ci trasmette), ed anche qui ci fa
conoscere dei lati di Albertone che mai avrei immaginato.
Che dire? Non
vorrei scendere ancor di più nel mellifluo per cui concludo dicendo che
consiglio questo libro a tutti; certo non vi aspettate un capolavoro
letterario, però siate pronti ad assistere ad una miriade di ricordi che una
persona (in questo caso un attore) ha voluto mettere nero su bianco, ed
aggiungo che sarebbe bello se ogni persona di questo mondo avesse la
possibilità di poter far leggere ad altri i propri ricordi, potremmo vivere
centinaia di vite rimanendo sempre nella nostra.
Alla prossima.
Q
VOTO
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