sabato 23 marzo 2013

Pomodori verdi fritti al Caffè di Whistle Stop (di Fannie Flagg)



Titolo: Pomodori verdi fritti al Caffè di Whistle Stop
Autore: Fannie Flagg
Prezzo: € 10,00 Brossura
Pagine: 363
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Collana: Narrativa


TRAMA

Vero e proprio caso editoriale, presenza stabile nelle classifiche dei best seller americani per oltre nove mesi, Pomodori verdi fritti al caffé di Whistle Stop è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie all'omonimo fortunato film degli anni Novanta. Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c'è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffé aperto in un'isolata località dell'Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente. Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia e forza necessarie per affrontare le difficoltà dell'esistenza.


LA MIA RECENSIONE

Non so perché, ma sono settimane che provo a fare la recensione di questo libro, eppure non ci riesco mai, e non è per la mancanza di tempo, ma proprio perché non riesco a trovare le parole per descrivere le fantastiche emozioni che mi ha trasmesso (perché, fidatevi, questo libro una volta che lo avete letto vi cambierà).
Partiamo dall’inizio. Fino ad tre mesi non sapevo neanche dell’esistenza di questo testo in quanto avevo visto solo il film (a dire il vero lo guardo ogni volta che lo passano alla tv, credo sia arrivata l’ora di comprare il dvd) e posso dire che già quest’ultimo è un capolavoro (se non l’avete visto, ne consiglio la visione), pieno di poesia e di spunti per riflettere, ma il libro… Il libro è qualcosa che ti entra dentro e non esce più.
Il racconto è ambientato in diverse epoche: quella degli anni ottanta, in cui le protagoniste assolute sono la graziosissima signora Ninny e l’insicura Evelyn, che ascolterà la storia di Whistle Stop proprio dalle parole di Ninny, assaporandone ogni minimo dettaglio e sapore, 
e poi l’epoca degli anni trenta/quaranta che, grazie alla Flagg ed alle sue minuziose descrizioni, sembra di rivivere alla perfezione. A volte, mi è sembrato che nella mia camera, le pareti della stanza si siano trasformate nella stazione di Whistle Stop, e talvolta mi è sembrato di sentire il profumo dei pomodori verdi fritti ed anche quello delle crostate appena sfornate perché quando ci si immerge nel racconto, sembra veramente di far parte di quella grande famiglia, ché i personaggi ti entrano così tanto nel cuore che ogni volta che dovevo chiudere il libro, provavo una stretta dentro.
Vengono trattati temi importanti, come il razzismo, l’eutanasia, la violenza sulle donne e l’omosessualità. Poiché, come già scritto, il film è ambientato in parte anche negli anni trenta/quaranta, è facile capire come la società dell’epoca facesse fatica ad accettare le persone di colore; seppur in via di sviluppo, era ancora piuttosto retrograda e non riusciva a percepire l’idea che non era il colore della pelle a fare una persona. Vi riporto una citazione dal libro, detta dalla grandiosa Idgie: A volte mi domando che cosa la gente usi al posto del cervello. Pensa a quei ragazzi: hanno paura di sedersi a mangiare vicino a un negro, ma divorano le uova che escono dal culo delle galline. E come poterle dare torto? La cosa triste è che ancora oggi c’è gente che fa certi tipi di ragionamento eppure è passato tanto di quel tempo!
Veniamo poi al tema dell’omosessualità. C’è da dire che nel film questo argomento è stato proprio omesso (di che cosa aveva paura il regista?), quando invece poteva essere inserito tranquillamente dato che le protagoniste di Whistle Stop (Idgie e Ruth) sono una coppia. Per fortuna che esistono i libri! In tanti anni che ho visto il film non mi sono mai accorta che queste due donne stessero insieme, in quanto sembra che siano delle grandissime amiche, quasi sorelle, ma niente di più. Il loro amore viene trattato con molta delicatezza, la Flagg tocca con la punta delle dita le emozioni più profonde di queste due grandi donne dall’inizio alla fine e coinvolge il lettore ad amarle ed a rispettarle affinché a tutti sia chiaro che l’amore è amore a prescindere dai propri gusti sessuali.
Per quanto riguarda i temi della violenza sulle donne e sull’eutanasia, vorrei non sbilanciarmi troppo a parlarne ché altrimenti rischierei di fare spoiler dato che dovrei citare alcune parti del racconto, la cosa certa è che entrambi sono stati trattati con i dovuti riguardi, così come quelli descritti poc’anzi.
“Pomodori verdi fritti” non è uno di quei romanzi che una volta chiusi si mettono nella libreria e piano piano si dimenticano, no… “Pomodori verdi fritti” è uno di quei libri che quando hai letto l’ultima pagina e girato l’ultima di copertina, è come se avessi perso qualcosa di te, guadagnandoci comunque tanto perché come già scritto ti dona qualcosa di speciale, ma quello che ti lascia è anche tanta nostalgia. Sono pochi i libri che mi hanno fatto piangere e sono anche pochi i libri che rileggerei, ma “Pomodori verdi fritti al Caffé di Whistle Stop” è proprio uno di quelli.
Superfluo dire che il mio consiglio è di leggerlo, ma fatelo in piccole dosi perché veramente merita di essere gustato dall’inizio alla fine e magari procuratevi anche qualche fazzoletto… ;)
Vi lascio con questa citazione:

“A ripensarci, mi sembra che dopo la chiusura del Caffè il cuore della città abbia semplicemente cessato di battere. E’ strano come un posto da nulla come quello riuscisse a tenere unite tante persone. Se non altro ce ne andremo con tanti ricordi, e soprattutto ce ne andremo insieme.”

Vi auguro una buona e fantastica lettura.
A presto
Q.

VOTO




2 commenti:

  1. Ho preso l'ebook, spero di leggerlo presto, sembra davvero bello *-*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissimo a dir poco, se poi non hai visto il film parti anche avvantaggiata. :)

      Elimina